Il guaio è che, con la sua durata, un lungometraggio non può reggersi esclusivamente sulle buone intenzioni di affondare la lama nell'Italia sbracata; come sull'impegno degli attori (oltre ad un Verdone mai macchiettistico, le brave Bonaiuto e Finocchiaro). Con il proseguo del film la, sceneggiatura si lascia sempre più tentare dal ricordo di LA MESSA E' FINITA: c'è seduzione e seduzione, e quella per la fresca Laura Chiatti non può che riuscirne perdente. Nato per fustigare l'Italietta contemporanea, IO, LORO E LARA finisce cosi per essere minato al suo interno da un tarlo evidente: l'impossibilità di osservarla attraverso vezzi e cadenze di una commedia irrimediabilmente usata.